Anche se tutte le parti della pianta hanno un qualche utilizzo medicinale, le parti più attive e normalmente usate sono la corteccia e le radici.
Le tribù indigene usano la parte interna della corteccia e le radici sotto forma di decotto per il trattamento della debolezza sessuale e impotenza, in caso di problemi neuromuscolari, reumatismi, influenze, astenia cardiaca e come prevenzione di malattie.
In fitoterapia è sempre stata utilizzata come afrodisiaco e tonico nervoso. Vi sono poi numerosi studi farmacologici pubblicati sin dagli anni venti in cui ne viene esaltata l’efficacia nel trattamento di problemi locomotori, reumatismi, paralisi parziale e impotenza.
Le ricerche hanno riscontrato nella pianta la presenza di acidi grassi liberi a lunga catena, cumarina, alcaloidi, oli essenziali, steroli vegetali e di un alcaloide denominato “muirapuamina”.
In uno studio condotto in Francia, su 262 pazienti maschi che lamentavano perdita di libido e deficit erettile, il 62% ha mostrato un netto miglioramento nella libido e il 51% ha notato benefici effetti nel deficit erettile.